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Il campo profughi di Rafah Il campo profughi di Rafah

Medio Oriente, Hamas valuta la controproposta di tregua israeliana

La liberazione di almeno 33 ostaggi in cambio dell’annullamento dell’invasione di Rafah: è la posizione di Israele sulla quale il movimento islamista sta riflettendo

Roberta Barbi – Città del Vaticano

Potrebbe essere l’ultima chance per evitare l’ingresso delle truppe israeliane a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza dove si trovano oltre un milione di sfollati palestinesi: Israele ha proposto ad Hamas un accordo umanitario e il rilascio di almeno 33 ostaggi ancora nelle mani del gruppo e sarebbe disposta a consentire il ritorno dei palestinesi nel nord di Gaza e a ritirare l’esercito dal corridoio Netzarim che taglia in due la Striscia. Hamas, intanto, ha fatto sapere di aver ricevuto quest’ultima proposta e che starebbe valutando il da farsi.

La mediazione dell’Egitto

La proposta è stata avanzata attraverso colloqui di mediazione con la delegazione egiziana che sono stati definiti “molto buoni”, condotti “con uno spirito buono e intraprendente, sono stati compiuti progressi sotto tutti i parametri”. L’Egitto, inoltre, è preoccupato per un possibile massiccio esodo di profughi verso il Sinai in caso di invasione a Rafah. Le Nazioni Unite, invece, hanno precisato di non essere coinvolte nel negoziato sul cessate il fuoco tra le due parti, ma di augurarsi che “i colloqui siano fruttuosi e che vedremo il cessate il fuoco umanitario”, ha detto il portavoce Stephane Dujarric.

L’operazione a Rafah

In caso Hamas non accettasse questa proposta, precisa Israele, scatterà l’operazione di terra a Rafah, in merito alla quale, gli Stati Uniti chiedono che non avvenga prima di un’imponente e necessaria evacuazione dei civili: per questo motivo è atteso nuovamente in Israele il segretario di Stato americano Antony Blinken che vi arriverà, però, non prima di martedì. Nel fine settimana, intanto, il tema della guerra a Gaza sarà nell’agenda dei funzionari dell’Onu riuniti a Riad per il World Economic Forum.

Il conflitto del nord

Sul terreno, s’intensifica il conflitto sul fronte nord: le truppe israeliane hanno dichiarato di aver effettuato un attacco con droni mirato contro un esponente di spicco della Jamaa Islamyia nel distretto di Beqaa occidentale, una delle roccaforti di Hezbollah in Libano. Due “terroristi”, inoltre, sarebbero stati uccisi dalle forze israeliane presso il Checkpoint di Salem, in Cisgiordania, vicino a Jenin. A Ramla, invece, nei pressi di Tel Aviv, una ragazza di 19 anni è rimasta gravemente ferita in un accoltellamento che la polizia ha interpretato come un attacco terroristico ad opera di un uomo che è stato poi raggiunto e ucciso a colpi di arma da fuoco.

Iran: libero l’equipaggio della “Ariel”

I 25 membri dell'equipaggio della nave portacontainer “Ariel” di Msc sarebbero stati tutti liberati: ad annunciarlo è il ministero degli Esteri iraniano. La nave, battente bandiera portoghese ma considerata “legata a Israele”, fu sequestrata il 13 aprile scorso dai Guardiani della Rivoluzione iraniani pochi giorni dopo l'attacco attribuito a Israele contro il consolato iraniano a Damasco, occasione in cui Teheran dichiarò anche l’intenzione di chiudere lo stretto di collegamento con il Golfo Persico.

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27 aprile 2024, 09:21