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Guerre e disastri naturali, il Cesvi: "Nel 2024 oltre duecentomila morti"

Nell'anno che si sta per concludere, presentato il drammatico bilancio della fondazione Cooperazione e Sviluppo: in tutto il mondo aumentano i conflitti armati e gli eventi estremi. Tra le vittime anche centinaia di operatori umanitari. Ucraina e Gaza i luoghi più pericolosi al mondo.

Federico Piana-Città del Vaticano

Anche i numeri, alle volte, possono fare male. Molto male. A leggere quelli diffusi oggi dalla fondazione Cooperazione e Sviluppo (Cesvi) si può rimanere impietriti. Primo, perché raccontano di un mondo sempre più insanguinato ed in preda ad un vortice di violenze che sembra non avere fine. Poi, perché dietro quelle cifre così fredde si nascondono storie dolorose di uomini, donne e bambini che avrebbero diritto di essere ricordate una per una e non gettate nel calderone asettico delle statistiche.

Alto tributo di sangue

Il dolore, lancinante, inizia quando l’organizzazione umanitaria denuncia che, negli undici mesi del 2024 presi in esame, oltre 200.000 persone hanno perso la vita in conflitti armati o disastri naturali. Comparando i dati provenienti da altri organismi internazionali, il Cesvi riesce a svelare anche l’ordine di grandezza di un tributo di sangue poco conosciuto, poco raccontato: quello di 283 operatori umanitari che quest’anno hanno incrociato la morte durante la loro missione di portare sostegno alle popolazioni colpite dalle emergenze. Cifra duplicata rispetto a soli cinque anni fa. E qui si evidenzia un paradosso, che stringe il cuore: mentre quegli angeli del volontariato trovano sempre più difficoltà ad aiutare, rischiando anche la propria vita, nel mondo aumentano le persone ai limiti della sopravvivenza sfiorando addirittura quota 300 milioni.

Conflitti sempre più diffusi

La terza guerra mondiale a pezzi in corso, evocata spesso da Papa Francesco, si materializza con la forza del dato quando lo stesso Cesvi conferma che, dal 2021 ad oggi, le aree di conflitto sono aumentate del 65% coinvolgendo un totale di 6,5 milioni di km², una superficie pari al doppio di quella dell’India. Tra i 56 conflitti armati attualmente in corso, quello in Ucraina risulta essere il più cruento con oltre 37.000 morti seguito dalla carneficina di Gaza dove si sono registrate più di 35.000 vittime civili e quasi 100.000 feriti.

Cambiameti climatici

Alto anche il conto che il mondo paga per i 100 eventi estremi contabilizzati nel 2024: migliaia di morti e 6 milioni di sfollati. Secondo le rilevazioni del Cesvi, è il Corno d’Africa a soffrire di più con una siccità prolungata che ha innescato carestie e sfollamenti di massa. In Etiopia, Kenia e Somalia 23 milioni di persone vivono una carenza alimentare senza precedenti e non hanno un adeguato accesso all’acqua. E’ vero: i numeri, alle volte, fanno male.

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17 dicembre 2024, 15:32