La benedizione del nuovo ostificio La benedizione del nuovo ostificio

“Pane quotidiano”, l’ostificio dei detenuti dedicato a Carlo Acutis

Inaugurato nella casa circondariale di Vallo della Lucania, in provincia di Salerno, il nuovo laboratorio di produzione di particole dedicato al giovane beato che sarà canonizzato da Papa Francesco il prossimo aprile durante il Giubileo. Il vescovo: a chi è in carcere va comunicata la speranza che viene da Gesù

Roberta Barbi - Città del Vaticano

Carlo Acutis la chiamava “la mia autostrada verso il Cielo”, l’Eucaristia, e chissà che per qualche detenuto non diventi lo stesso: è più che un lavoro, infatti, quello che faranno i ristretti assunti con regolare contratto dalla cooperativa “Al Tuo fianco” impegnati nel nuovo ostificio chiamato “Pane quotidiano” e inaugurato all’interno della casa circondariale di Vallo della Lucania, in provincia di Salerno, dedicato proprio al giovane beato che sarà canonizzato dal Papa durante l’Anno Santo. “Il lavoro dà sempre dignità e fa sentire liberi tutti, non solo i detenuti. Produrre questo manufatto - dice ai media vaticani il vescovo della diocesi di Vallo della Lucania, monsignor Vincenzo Calvosa - li farà sentire non solo parte della società civile, ma della comunità ecclesiale”.

Ascolta l'intervista con monsignor Vincenzo Calvosa:

Un’idea realizzata grazie alla rete

La paternità dell’idea è della direzione dell’istituto di pena, ma dal momento che da soli non si va da nessuna parte, mentre insieme si possono realizzare grandi cose, l’istituto ha chiesto una mano al vescovo: “Il progetto era in fase di realizzazione, mancavano alcuni macchinari e arredi, poi c’era il problema dell’assunzione dei detenuti - racconta il presule - così ho pensato che con la diocesi e la Caritas potessimo finanziare gli allestimenti e ho coinvolto anche la diocesi di Teggiano-Policastro con il vescovo Antonio De Luca, che ha sposato immediatamente l’idea, per cercare una cooperativa che si occupasse dei contratti”. Ora “Pane quotidiano” è partito: inizialmente ci lavoreranno due detenuti che si alterneranno per sei mesi, poi saranno sostituiti da altri, in modo da poter offrire a tutti questa opportunità anche di essere d’aiuto ai familiari con un piccolo stipendio. “Abbiamo benedetto i macchinari e pregato insieme per quella che per i ristretti è a tutti gli effetti un’occasione di riscatto personale, di maturazione e di crescita - prosegue il vescovo - inizialmente le ostie saranno offerte gratuitamente alle parrocchie del territorio campano, ma poi speriamo che potranno avere mercato in tutta Italia”.     

La dedica al Beato Carlo Acutis

Il beato Carlo Acutis, oltre a essere molto legato all’Eucaristia, è una figura molto importante in queste zone, dove era solito trascorrere le vacanze estive: “Pregava spesso presso il Santuario eucaristico di San Mauro La Bruca - racconta ancora monsignor Calvosa - e aveva una grande devozione mariana che esprimeva nelle frequenti visite al Santuario della Madonna del Sacro Monte di Novi Velia”. Per questo il nuovo ostificio è stato dedicato a questo futuro Santo, che sarà canonizzato da Papa Francesco durante il Giubileo degli adolescenti alla fine di aprile in Vaticano: “Certamente ci saremo - promette il vescovo - Carlo Acutis è molto importante per noi, soprattutto per i giovani: prima di questo laboratorio a Vallo gli abbiamo dedicato l’oratorio della parrocchia”.

Il taglio del nastro del nuovo laboratorio, a cura del vescovo e della direttrice dell'istituto
Il taglio del nastro del nuovo laboratorio, a cura del vescovo e della direttrice dell'istituto

La speranza per i cristiani è Gesù Eucaristia

Un ostificio che vede la luce alle porte del Giubileo è anche un segno di speranza, quel sentimento cui l’Anno Santo è dedicato e che è spesso difficile comunicare a chi è privato della libertà personale: “Per noi cristiani la speranza è una persona, è il Signore che ha vinto la morte - afferma monsignor Calvosa - Gesù ci dice che la conversione e la possibilità di riscattarsi, di uscire dai propri errori, deve essere offerta a tutti, come per tutti deve essere l’esperienza del Suo amore, attraverso il quale si diventa testimoni di misericordia e, appunto, di speranza”. Nella piccola realtà dell’istituto di pena di Vallo della Lucania, dove la maggior parte dei detenuti ha commesso reati di violenza contro le donne, il vescovo è accanto a loro: “A Natale celebrerò di nuovo la Messa con loro - conclude il presule - nonostante le colpe che si portano addosso, hanno bisogno di essere abbracciati, ascoltati, accolti. E poi sono momenti che fanno bene anche a me come pastore, la presenza e la vicinanza sono i principali insegnamenti che ci ha dato Gesù”.

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

02 dicembre 2024, 12:20