Ucraina, da G7 50 miliardi di dollari in aiuti da asset russi congelati
Gianmarco Murroni - Città del Vaticano
La riunione virtuale del G7, presieduta dalla presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni, ha visto uno scambio di vedute sulle principali aree di crisi internazionale, in particolare sulla situazione in Ucraina. I leader Gruppo hanno nuovamente condannato l’aggressione russa, riaffermando l'intenzione di “sostenere la lotta del popolo ucraino per la libertà, la sovranità e l'indipendenza”. Hanno inoltre deprecato la crescente collaborazione militare tra Russia e Corea del Nord e hanno indicato l'intenzione di continuare ad applicare misure contro gli attori che sostengono lo sforzo bellico di Mosca.
Prestito in arrivo
Nel corso del vertice sono state richiamate e valorizzate le molteplici iniziative concrete lanciate nel corso dell'anno, a cominciare dal finanziamento di 50 miliardi di dollari in prestiti 'Extraordinary Revenue Acceleration' (Era) che saranno “presto erogati all'Ucraina e ripagati a valere sulle entrate straordinarie derivanti dall'immobilizzazione dei beni sovrani russi". "L'Ucraina deve rimanere uno Stato indipendente con il diritto di scegliere il proprio futuro. Questi sono i principi che abbiamo difeso negli ultimi tre anni ed è fondamentale che continuiamo a difenderli sulla via da seguire", è il commento della Presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, durante l’incontro in videoconferenza.
Sviluppo settore sanitario
L'Ucraina riceverà, inoltre, ulteriori 454 milioni di dollari dalla Banca mondiale per lo sviluppo del settore sanitario nazionale. Lo ha reso noto su Telegram il primo ministro ucraino, Denys Shmyhal. Come ha precisato il capo del Governo di Kyiv, il finanziamento del programma avviene attraverso il Governo giapponese, la Banca Mondiale e una sovvenzione del Fondo fiduciario per il soccorso, la ripresa, la ricostruzione e le riforme dell'Ucraina (Urtf).
Vertice Ue - Nato
Previsto per mercoledì prossimo, invece, un incontro tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky con i leader di Gran Bretagna, Francia, Germania, Italia, Polonia, Nato e Ue a Bruxelles, per discutere del sostegno a Kyiv nella guerra con la Russia. L'incontro avviene mentre i Paesi europei affrontano la possibilità che gli Stati Uniti, la principale fonte di sostegno dell'Ucraina, cambino il loro approccio al conflitto quando Donald Trump tornerà alla Casa Bianca a gennaio. Zelensky e alcuni dei suoi alleati europei hanno chiesto che le truppe europee vengano dispiegate in Ucraina per fungere da deterrente a ulteriori azioni militari da parte della Russia dopo un eventuale cessate il fuoco.
Attacchi nel Donetsk
Intanto, dopo i massicci attacchi contro le infrastrutture energetiche dell’Ucraina che hanno provocato numerosi blackout in tutto il Paese, si intensificano i bombardamenti russi nell'oblast di Donetsk: l'esercito di Mosca sta concentrando i suoi principali sforzi offensivi nelle direzioni di Pokrovsk e Vremivka, truppe avanzano anche a Lyman e Kurakhove. “Le forze russe hanno lanciato 102 missili e 31 attacchi aerei contro le posizioni dei nostri soldati in alcuni insediamenti”, hanno dichiarato fonti dello Stato Maggiore ucraino. Il ministero della Difesa russo, d’altra parte, ha riferito che durante la notte i sistemi di difesa aerea di Mosca hanno intercettato e abbattuto 37 droni ucraini nelle regioni di Kuban, Kursk, Bryansk e Oryol e nel Mar d'Azov.
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